12/06/2018
GERMANIA: META ATTRAENTE PER LA MAFIA
di Irma Tatani
La Germania è il paese europeo, dopo l’Italia, dove la mafia è più presente. La mafia arriva in Germania con i flussi migratori dall’Italia negli anni Sessanta. A partire dalla fine degli anni Settanta e i primi degli anni Ottanta sono presenti nel territorio tedesco tutte le ramificazioni classiche della mafia italiana: Cosa Nostra siciliana, Camorra napoletana, Sacra Corana Unita pugliese e la ‘Ndrangheta calabrese, la più presente e influente di tutte. Le famiglie calabresi si sono sparse sul suolo tedesco differenziandosi per locali, ovvero zone che fanno riferimento a divisioni in Calabria. A causa della loro prossimità con l’Italia, sono le regioni tedesche sud-occidentali -Baviera e Baden- Württemberg- i principali campi d’azione della mafia in Germania. Il modus operandi dei mafiosi sul suolo tedesco è il medesimo di quello italiano, consiste nel meno morti più affari. I maggiori affari mafiosi si concentrano attorno al traffico di droga e armi, riciclaggio di denaro, estorsione, sfruttamento della prostituzione, e soprattutto in questo periodo, l’edilizia denominata “Baumafia”. La truffa della Baumafia (Bau significa costruzione) avviene quando un mafioso usa una società di facciata per prendere dei lavori che in realtà non svolge, dopo aver incassato il compenso per il lavoro, la società lo ridà indietro tenendosi una percentuale dell’otto per cento, che viene poi usata per pagare i loro complici o per corrompere funzionari dell’amministrazione pubblica. L’escalation criminale si è caratterizzata per la capacità di infiltrare il sistema produttivo ed imprenditoriale attraverso l’acquisizione di ristoranti e pizzerie, utilizzati come base per gli affari mafiosi. Il successo della mafia in Germania è facilitata soprattutto dalla legge tedesca che non prevede nessun tipo di reato che punisca l’associazione mafiosa. In Italia l’appartenenza ad un’organizzazione mafiosa costituisce reato e con tale accusa è possibile sequestrare beni e immobili, mentre in Germania essere mafiosi non è un reato e di conseguenza i beni mafiosi sono intoccabili. Fino al 2007 la mafia non era percepita come il reale problema che rappresenta. Il tema mafia viene affrontato dopo la strage di Duisburg avvenuta davanti al ristorante “Da Bruno” il 15 agosto del 2007. La strage è stata compiuta da affiliati della ‘ndrina dei Nirta-Strangio contro la ‘ndrina dei Pelle-Vottari, un regolamento di conti in cui morirono sei persone. Tale carneficina segna la nascita del movimento antimafia “Mafia? Nein, danke” e i giornali e tabloid tedeschi iniziano ad approfondire il fenomeno della mafia italiana. Dal primo luglio del 2017 è entrata in vigore una nuova legge per cui è possibile per la Germania sequestrare beni alla criminalità organizzata, ma solo in caso di condanne per reati riconosciuti dall’ordinamento giuridico locale, come narcotraffico o riciclaggio. I beni possono essere confiscati anche in assenza di condanna penale, come avviene in Italia, se l’indiziato non è in grado di dimostrare la provenienza lecita di ricchezze sproporzionate ai redditi dichiarati. Un piccolo inizio contro una grande battaglia. La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale, l’impegno contro di essa non può concedere nessuna pausa, altrimenti c’è il rischio di trovarsi al punto di partenza.
per scaricare il pdf: Mafia in Germania