Menu Chiudi

Terrorismo, torri gemelle 18 anni

Intervista al Prof. Ranieri Razzante pubblicata su Adnkronos

Oggi Al Qaeda da allora ad oggi è considerata la capostipite, colei che ha inaugurato il terrorismo dell’attentato eclatante: ‘guardate cosa possiamo fare negli Stati Uniti’, con conseguente proselitismo, estremismo religioso e soprattutto sociale. L’Isis è un’altra cosa, nasce da una costola di Al Qaeda, ha sì commesso attentati e provocato tante vittime ma non ha fatto crollare due grattacieli: Isis ha agito con modalità molto più semplici, oserei dire più ‘rozze’, mentre Al Qaeda ha attuato un terrorismo più ‘politicizzato’. 

Vorrei poi ricordare e sottolineare che all’epoca si disse che se fossero intercettati due bonifici sospetti che passarono per banche americane forse si sarebbero bloccati i fondi dell’attentato – ricorda Razzante – no soi se effettivamente si potevano bloccare, quello che posso dire è che con i possedimenti e l’abilità imprenditoria di Al Qaeda si inaugura la nuova finanza, o meglio il nuovo sistema di finanziamento del terrorismo: l’attentato alle Torri Gemelle costò circa 500mila euro, l’attentato più costoso nella storia degli attentati e quindi  Al Qaeda fece capire anche di essere una potenza finanziaria, economica, dando il via lla stazione della finanza terroristica.     

L’Isis copia Al Qaeda, ma non allo stesso livello, non ha lo stesso stile. Isis utilizza, come Al Qaeda, i social in maniera esasperata mostrando esecuzioni, uccisioni e i martiri occidentali, inaugurando la stagione di internet. L’Isis copia ed implementa questo tipo di strategia. Le due organizzazioni sono diventate rivali, anche per gli effetti degli attacchi occidentali nei loro confronti. 

Certo è che oggi Al Qaeda non è finita è solo più silente, in particolare in Libia e nei Territori occupati e se non risolviamo i problemi in Libia, e vanno risulti sul posto, la situazione non cambia. E’ necessario andare in Libia nella regione del Sahel e vanno creati gli hot spot con i caschi blu dell’Onu se si vuole risolvere la questione migranti, e trovare accordi con le tribù locali, anche per porre fine a questo traffico di esseri umani che finanzia le organizzazioni terroristiche e quelle criminali di quest’altra sponda”.

Del giorno dell’attentato di 18 anni fa ricordo di aver pensato quanto vulnerabili eravamo: ricordo un grande senso di impotenza, di ineluttabilità: un evento che non si può certo scordare.